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Il linguaggio

 

Tractatus logico-philosophicus, Wittgestein

 

Il linguaggio è un complesso sistema simbolico generato dall’insieme degli artefatti umani che si creano in seno ad ogni cultura e che risultano essere fondamentali per la costruzione di una comunicazione dotata di senso. Se si vuole comprendere l’uomo è fondamentale partire dal tipo di linguaggio che egli utilizza in quanto in esso sono racchiusi i significati che egli pone a fondamento della propria azione, la quale è il veicolo costruttore della realtà quotidiana. 
Per poter studiare ciò che gli uomini interpersonalmente e intrapersonalmente costruiscono a livello sociale si deve far riferimento alle parole e ai gesti che essi scelgono di utilizzare per esprimersi. Le parole e i gesti devono essere analizzati nei loro modi e contesti d’utilizzo in relazione al sistema culturale a cui gli uomini che li scelgono appartengono. Il sistema culturale è una discriminante fondamentale che evidenzia come una parola o un gesto non esprimono un unico significato possibile, in quanto uomini di culture diverse possono esprimersi in modo diverso nello stesso contesto. Anche il contesto risulta essere una discriminante fondamentale, infatti una stessa espressione può acquistare significati diversi in contesti diversi. Può anche succedere che uomini appartenenti alla stessa cultura scelgano di esprimersi in modo diverso in contesti uguali, evidenziando così l’importanza del “concetto di sé” nella scelta del proprio modo di agire. 
Il linguaggio è il “mediatore” della costruzione della realtà, o in modo più adeguato, del rapporto che lega l’uomo, la sua azione e il contesto in cui egli vive. Il rapporto può essere visto come un processo circolare in cui esiste una molteplicità di possibili interpretazioni e non come un meccanismo lineare di causa effetto in cui è possibile un’unica spiegazione “perfetta”. Anche il linguaggio può essere visto come una pluralità di possibili funzioni e non come un’ unica e “perfetta” funzione, ossia quella di denominare gli oggetti, che rientra nella pluralità. Da questo punto di vista linguaggio e realtà si trovano in un rapporto di reciproca dipendenza.
Nella realtà generata dai “giochi linguistici” non esiste più nulla di certo e universalmente valido, ma tutto acquista significato in base ai “giochi” che ogni uomo sceglie di mettere in atto in uno specifico contesto, in base al riferimento culturale a cui l’uomo appartiene e in base al proprio Sé.
Il rifiuto della teoria raffigurativa del linguaggio, la conseguente negazione di una struttura logica del mondo universalmente valida e l’assunzione di un linguaggio che costruisce il mondo ed esprime il Sé degli individui risultano essere delle profonde innovazioni nella storia del pensiero. Gli studiosi non potranno mai studiare una realtà vera in sé in quanto essa non può esistere, ma possono studiare solamente ciò che gli uomini considerano reale.

 

 

 

Il linguaggio è "mediatore" della costruzione della realtà, perciò sono molteplici la possibilità di interpretazioni. Ogni linguaggio ha una struttura logica, universalmente valida e l'assunzione di ciò costruisce il mondo ed esprime il sè degli individui. Uomini appartenente alla stessa cultura scelgono di esprimersi in modo diverso in costesti uguali, evidenziando così importanza del "concetto di sè".  Il linguaggio è un sistema di comunicazione, è un codice complesso attraverso il quale un uomo comunica con l'altro. Esistono diversi tipi di sistema di comunicazione, tra i quali elenchiamo i principali:

 

 

  • linguaggio poetico;

  • linguaggio storico;

  • linguaggio nella pittura;

  • linguaggio musica;

  • linguaggio macchina;

  • linguaggio in matematica;

  • linguaggio utilizzato sul Social Network.

 

 

 

 

 

 

 

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